Biografia di Giuseppe Conte
Giuseppe Conte vive e lavora ad Ancona. Si è diplomato al Liceo artistico, sezione architettura, e successivamente in Scultura presso l’Accademia di belle arti dell’Aquila. Ha aperto il suo laboratorio di scultura nel 1994 e da allora ha lavorato sia come restauratore di alcune opere pubbliche che eseguendo opere monumentali per diverse collezioni pubbliche e private, come un trono presidenziale in marmo policromo per la chiesa Madre di Carpino (FG) nel 2000, una fontana monumentale in marmo a Cagnano V. (FG) nel 1999. Giuseppe Conte svolge un interessante percorso artistico che dalla scultura classica lo porta ad una provocante sperimentazione, originale ed ironica, del tutto concettuale nella pittura.
Progetto avventuroso quello di Giuseppe Conte, scandito sulla risonanza di linguaggi altri, lavora a una metafisica cangiante dell’immaginazione, traendola dai grandi Maestri del 900 e trasformandola e trasfigurandola in uno dei suoi elementi. Le sue sono varianti, ora sulla tecnica applicata, ora sui supporti utilizzati, ora sulle tematiche a cui applicarle, poichè Conte si pone l’interrogativo: ..e se dovessero esprimere oggi le loro geniali trovate artistiche? e se Michelangelo dovesse oggi esprimere il “non-finito” o Canova l’ “abbozzato” su tela? o Pollock avesse applicato anche la “spazialità” all’action painting? e se Christo avesse “imballato” anche le tele, cioè l’arte, e non paesaggi o edifici estranei ad essa? e se non ci fosse l’informale ma “l’informe”? Strano artista Conte, ironico lettore della storia dell’arte e soprattutto della rivoluzione artistica delle Avanguardie dell’ultimo secolo. La sua sagacia e la sua abilità tecnica ci mostrano come sia necessaria una nuova rivoluzione artistica che sappia cogliere qualcosa di nuovo e che non sia solo un “ricucito” modo di leggere e di perpetuare gli insegnamenti ricevuti. Qualcosa di nuovo potrebbe essere lo sviluppo di tecniche diverse o tematiche diverse, adeguate ed espressione del nostro tempo, che da quei Maestri tragga anche ispirazione, ma non ne sia una pedissequa ripetizione. “Qualcosa è cambiato”, come nel film, la maniacale ripetizione non crea , non fa “vivere” all’arte le sue potenzialità creative, occorre uscire dagli schemi, dalle imitazioni ed emulazioni letterali, per intraprendere percorsi nuovi, anche ironici ed arditi. L’artista è tale in quanto “creatore, inventore” di un nuovo linguaggio o di un nuovo messaggio. L’artista sempre deve rischiare l’incomprensione, teso in avanti nel tempo e nel tracciare “ tagli” alla Fontana, provocatori e non sempre compresi, segnando nuove prospettive di pensiero e di espressione. La provocazione di Giuseppe Conte si pone in questa prospettiva e tenta di aprire una nuova via o di dare una scossa alla sua stessa ricerca di sperimentatore e di “artista” a tutto tondo. Incredibilmente piacevole nelle sue esplicite provocanti espressioni di tale ricerca sono le tele dal chiarissimo titolo” lo rifaccio”!!
Francesca Mariotti
Duchamp introdusse in arte tre elementi fondamentali che segnarono una nuova rivoluzione nel campo dell’arte: provocazione, dissacrazione e concettualizzazione.
Picasso disse che dipingere lo divertiva; per lui l’ironia era l’elemento principale della sua produzione.
Manzoni fece della provocazione l’elemento più importante del suo operare artistico.
La chill out, lo stile musicale che domina in questi anni, dimostra che le nuove tendenze artistiche si fondano sulla citazione e la contaminazione.
Giuseppe Conte fa suoi questi elementi che diventano i costituenti fondamentali della sua produzione.
Rivisitare, far dialogare le più importanti forme artistiche della nostra storia oppure rimetterle in discussione sono atti che danno vita alla sua originale forma d’arte.
Giuseppe Conte
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