Noneart - Art
expo
Collettiva d’arte contemporanea
Dal 06 al 20 Agosto 2006, Noneart, con il patrocinio del comune di
Bardolino,
presenta la collettiva che coinvolge sette artisti del panorama
della giovane arte contemporanea. I quali esporranno, nella suggestiva sala
Barchessa Rambaldi, oltre alle loro opere più rappresentative, un lavoro
dedicato a questo evento. Tale opera verrà riprodotta in edizione numerata e
firmata come etichetta dei più famosi vini tipici locali.
Artisti presenti
:
Daniele Liguori
Gianpaolo Spagnoli
Enea e Fabio
Nise Gerbino
Martino Zamboni
Nicola Biondani
Sebastian Alberti
Presentazione della mostra del prof. Alessandro Carone.
La
promozione dell’Arte, quale coinvolgente “contraddittorio” attraverso l’utilizzo
coordinato ed interdisciplinare di dialoghi non verbali, per di più
contestualizzati in un contemporaneo vivere, quello “sociale”, e in un
luogo lacuale, quello gardesano della barchessa Rambaldi in Bardolino, che in
tutta e aperta contraddizione a i luoghi-non luoghi, sempre più leggeri e
bidimensionali di un’architettura d’azzardo avveniristico, aprano nuovi e
coraggiosi scenari di elevata cultura e di apprezzabile arte che, finalmente, ci
riconducono a pensarci … pensare.
Di certo
promozione coraggiosa e caratterialmente capace, per il suo meditato apparato
teorico e allestitorio, di intrattenere emozionalmente a tutto tondo, ogni
singolo fruitore che con gli artisti, assieme a loro, hanno la possibilità di
dedicare e dedicarsi, attimi si sospesa e ricca riflessione. Ecco riassunto in
brevissime righe sottotraccia, quanto l’origine dell’idea espositiva voluta dal
curatore Flavio Facincani della Noneart, ha inteso offrire a chi avrà la felice
e preziosa occasione di visitare dal sei agosto 2006, l’estemporanea d’arte
contemporanea.
Sette artisti,
Daniele liguori, Gianpaolo Spagnoli, Enea e Fabio, Nise Gerbino, Martino
Zamboni, Nicola Biondani e Sebastian Alberti. Sette artisti che molto hanno da
dirci e che nel panorama internazionale dell’arte contemporanea iniziano a
incidere i loro nomi. Parleranno di un unico argomento con sette differenti
linguaggi espressivi, sensibilità, e tutti insieme, apriranno le porte ad una
comprensione che evitando liquori inquinati di questo nostro quotidiano vivere,
con la delicatezza soft del Garda, ci proporranno emozionanti luoghi
dell’incanto.
Due settimane
da non dimenticare e da raccogliere e mettere a dimora, in quella parte
dell’anima, quale bagaglio formativo di una memoria storico-personale da
condividere con il mondo che ci circonda e che, come le opere ci racconteranno;
mondo dell’improbabile possibile, dove gli approdi, meta finale di questo
viaggio, saranno i mondi dell’incanto e della meraviglia.
Nella mia
oramai lunga carriera di storico dell’arte, di curatore di mostre d’arte e di
architetto, posso garantire che questa mostra che solo di sguincio ho potuto
osservare in anteprima, merita non solo un consenso generalizzato, ma anche e
soprattutto una vivace richiesta di reiterazione.
Alessandro Carone